ora clicchiamo su "Change". Ci si aprirà una finestrella con le varie opzioni, lì selezioniamo Full Wave dalla colonna "Vacuum tube" .
Evidenziamo ora il raddrizzatore, selezioniamo Edit e dal menu a tendina scegliamo 5Y3-GT
ora evidenziamo il secondo blocco, slezioniamo Change e dal menu selezioniamo RC Filter
adesso è il momento di inserire un nuovo blocco.
Nota: i blocchi vengono SEMPRE inseriti prima di quello selezionato e ci sono alcune piccole regole da rispettare ( altrimenti il programma stesso provvederà ad avvertirvi che non si può fare ).
- Una simulazione valide richede la presenza di almeno due blocchi
- Ci deve essere una sirgente ( traformatore, rettificatore e DEVE essere ilprimo blocco.
- Ci deve essere un carico ( resistivo o pozzo di corrente ) e DEVE essere l'ultimo blocco
- I blocchi con filtri solo capacitivi possono essere messi solo dopo il primo blocco.
- Un pozzo di corrente non può essere messo nè subito dopo l'ingresso nè immediatamente prima del carico, inoltre non possono essere messi due pozzi di corrente in blocchi consecutivi
Nel caso non venisse rispettata una di queste regole, il software stesso provvederà ad avvisarvi
Evidenziamo il carico, e col pulsante destro facciamo comparire il menu e selezioniamo il tipo di blocco ( LC )
il nostro circuito dovrebbe apparire così:
Provvediamo ora a sistemare i valori dei vari componenti:
evidenziamo il componente C1 e col destro facciamo apparire Edit e lo selezioniamo
Nel menu che appare inseriamo i valori che ci interessano, nel nostro caso 8u ( u = micro )
ripetimo la stessa cosa per gli altri componeti fino ad ottenere un circuito con i valori di quello qui sotto
Nota:
i vaori possono essere scritti o in maniera lineare ( 0.000008 ) oppure si può aggiungere un suffisso che vale per l'esponente in notazione ingegneristica ( 8u ) i suffissi sono i seguenti :
M = mega = 1000000 = 10^6
>k = Kilo = 1000 = 10^3
m = milli = 0.001 = 10^-3
u = micro = 0.000001 = 10^-6
n = nano = 0.000000001 = 10^-9
p = pico = 0.000000000001 = 10^-12
questo è utile per evitare di scrivere montagne di zeri che spesso portano a grossolani errori di svista.
Se avete qualche dubbio di avere fatto le cose per bene potete scaricare QUI il file del circuito
Ora è il momento di prepararsi per la simulazione.
Iniziamo immettendo i valori di durata e ritardo nella raccolta dei valori della simulazione:
nel nostro caso raccogliamo i dati per 200ms dopo un ritardo di 10 secondi ( 10 secondi dall'accensione ), il che ci permette di vedere il funzionamento del circuito a regime dopo il transiente all'accensione.
Premiamo il tasto Simulate ed attendiamo i risultati.
Ci appare però una finestrella:
questo è una delle varie segnalazioni che il programma ci da per correggere il tiro.
Qui ad esempio dice che la corrente massima ripetitiva sopportabile dal raddrizzatore è stata superata, una possibile opzione è quella di aumentare il valore di R1, oppure diminuire il valore di C1.
Nota: se avessimo fatto la simulazione per solo 160ms anziché 200ms non avremmo ricevuto questa segnalazione, perché l'allarme di IRFM richiede che la corrente venga superata nel medesimo modo per più di 18 cicli.
Una volta dato OK ci vengono mostrati i risultati della simulazione.
vediamo che abbiamo 6 colonne:
Result | Min | Max | Diff | Mean | RMS |
Result è il nome del parametro selezionato ( es: I(C1) ci mostra la corrente che fluisce attraverso C1 )
Min è il valore minimo, Max il massimo, Diff la differenza tra minimo e massimo ( l'escursione del parametro ), Mean il valore medio del parametro e RMS il valore RMS del parametro.
Tutti i parametri sono indicativi, ma alcuni sono più importanti e da prendsere più in considerazione:
- I(T1) ci mostra la corrente che fluisce attraverso il trasformatore ed è utile per dimensionare il secondario del trasformatore: dobbiamo comunicare al trasformatorista il valore RMS del parametro ed eventualmente Max ( il massimo, nel caso esso sia molto maggiore del valore RMS )
- V(R2) ci mostra la tensione che cade sul carico, è importante tenere d'occhio Diff che è il ripple per vedere sel lo consideriamo accettabile.
Quanto detto sopra vale se come nell'esempio facciamo iniziare la raccolta dei dati dopo alcuni secondi, quando il transiente di accensione è praticamente finito
Ora spuntiamo una casella, ad esempio V(R2), nel riquadro di destra apparirà il grafico relativo ai campioni raccolti nell'arco di tempo desiderato
Una buona prassi una volta "tarato" il circuito è quello di fare una seconda simulazione a partire da t=0, cioè da 0 secondi, per vedere il transiente di accensione e verificare che non metta sotto stress i componenti.
Dal grafico sotto vediamo subito una cosa:
all'accensione la tensione su C2 raggiunge un picco di 341V, il si avvicina al limite del dielettrico di un condensatore da 350V, ma non crea problemi, se però il picco fosse arrivato a 400V sarebbe stato il caso di adottare un condensatore da almeno 450V.
Alcuni suggerimenti e trucchetti:
i condensatori e le induttanze hanno un parametro Resistance, questo si può trovare nei datasheet; nel condensatore è chiamata ESR ( Equivalent Series Resistance ), mentre per l'induttanza è la resistenza in continua dell'avvolgimento.
Un'altra ottima caratteristica è quella di poter inserire come carico un pozzo di corrente cosa abbastanza utile se si vuole capire il comportamento dell'alimentatore con uno stadio di amplificazione in classe A.
Il pozzo di corrente può anche fungere da "stepped Load", cioè cambiare il valore di assorbimento ad un determinato istante t1.
qui ad esempio passiamo da 100mA a 140mA all'istante t=160ms.
facciamo la simulazione per 300ms e vediamo cosa ci dice il grafico.
E' un buon sistema per verificare come si comporta un amplificatore in classe B a pieno carico.
Vediamo che a vuoto la tensione anodica è di 335V ed a pieno carico cade a 305V.
Detto questo non vi resta che continuare a provare ed otterrete degli ottimi risultati.